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La filosofia è vita, non un insieme di astrattezze separate. La qualità della vita e quindi della filosofia si struttura negli anni giovanili. Possono essere questi due principi intrinsecamente pedagogici a spiegare il volume, dedicato alla formazione di Giovanni Gentile, ai suoi anni siciliani. La teoria dell'atto puro proposta in alternativa al positivismo, ereditata dai maestri della Scuola Normale di Pisa, ampliata rispetto alle prospettive storiciste crociane e sistematizzata rispetto alle radici idealistiche spaventiane, non è, dunque, soltanto una teoria, ma è al contrario il risultato della consapevolezza del proprio modo di viversi e di pensarsi emancipatosi dalle forme del negativo (passato, condizionamenti, disposizioni, determinismi, ecc.) per raggiungere l'attualità assoluta e presente del soggetto. Per questo si può sostenere che la conclusione dell'esperienza siciliana abbia costituito per Gentile anche il momento nel quale rivendicare la piena coincidenza di educazione e pedagogia, di scuola e vita, di comportamenti storico-sociali e libere, proprie, intenzionali azioni umane.