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Nella mattinata del 10 dicembre 1977 Paolo VI, che il 26 settembre aveva compiuto ottant'anni e da quattordici sedeva sul soglio di Pietro, riceveva nella sala del trono in Vaticano il Consiglio comunale di Brescia. Oltre al sindaco Cesare Trebeschi erano presenti tutte le rappresentanze politiche: il vicesindaco Guido Alberini (Psi), i capigruppo Mino Martinazzoli (Dc), Francesco Loda (Pci), Gianni Savoldi (Psi), Angelo Rampinelli (Pli), Tarcisio Mariani (Destra nazionale). E poi gli assessori Luigi Bazoli, Albino De Tavonatti, Mario Dioni, Francesco Mascoli, Egidio Papetti e Doralice Vivetti; i consiglieri Remo Bernacchia, Gianni Boninsegna, Claudio Bragaglio, Uliana Nicoletto, Giovanni Battista Cena, Giancarlo Frosio, Alessandro Marelli, Matteo Maternini, Giulio Onofri, Mauro Pagliarini, Aldo Ungari. Nei discorsi pronunciati da Trebeschi e Montini scorre una consonanza profonda, una affinità di rimandi che sintetizza il contributo di valori, idee, speranze, aspirazioni, riferimenti offerto dal cattolicesimo alla storia di Brescia nel Novecento. Una cultura che sente come una responsabilità la guida, l'indirizzo, l'esempio. Prefazione di Emiliano Del Bono.