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"Consapevoli dell'ambivalenza di numeri e lettere, gli autori di questo saggio mettono a confronto il progressivo distacco della matematica dalla realtà sensibile con il superamento del narratore onnisciente, caratteristico del romanzo ottocentesco e inteso a restituire la presunta oggettività del reale. A partire da questa grande svolta, il volume esplora l'evoluzione novecentesca della matematica in direzione della complessità e dell'astrazione - dal teorema di incompletezza di Gödel al caos deterministico - rapportandola a un più generale riassestamento dei saperi che coinvolge tanto la fisica (si pensi alla meccanica quantistica) quanto le scienze umane. Quello che il volume tratteggia è l'affermarsi del relativismo epistemologico: un incessante interrogarsi dei saperi su pratiche e premesse, un incremento di consapevolezza che segna il tramonto di ingenue certezze, aprendo verso nuove concezioni del reale." (dalla postfazione di Maurizio Ascari)