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Da una parte la politica appare il teatro dello scontro fra sfera pubblica e privata, dall'altra la sua finalità è quella di determinare un ordine. Un'antinomia che caratterizza il pensiero etico-politico moderno e contemporaneo, messa a fuoco in questo volume a partire da alcuni dei suoi maggiori interpreti (da Machiavelli alla Arendt e Bobbio) nel tentativo di individuare un punto di convergenza per istanze essenzialmente contrapposte come la morale e la politica. Contrapposizioni che campeggiano in momenti precisi dell'agire politico qui presi in esame, come la guerra, con i paradossi che essa genera nella gerarchia dei fini della politica; la formazione dell'opinione pubblica, in cui si rispecchia il conflitto fra funzioni opposte dell'informazione, critica verso il potere e strumentale al consenso; l'economia, in quanto amministrazione del bene comune e distribuzione della ricchezza o invece gestione degli affari privati. La politica può arginare le ambiguità cui sembra destinata se pone a fondamento di se stessa il rispetto di leggi comuni e l'osservanza di principi etici, rimettendo in gioco la nozione stessa di "coscienza morale".