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Se da sempre provoca il pensiero filosofico, la questione dell'"altro" assume nuovo interesse di fronte alla pluralità che caratterizza l'epoca odierna. Confrontandosi con autori e testi non solo della tradizione europea ma anche di quella orientale, in particolare cinese e giapponese, l'autore esamina l'alterità nell'ambito del linguaggio, della pratica artistica e dell'etica, giungendo a una inedita nozione di "vuoto", non come nome dell'indicibile, ma come apertura nei confronti delle molteplici forme del mondo.