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Per presentare questo testo di Schlick del 1915 sulla teoria della relatività basterebbe riportare il commento di Einstein dopo averlo letto: "Ieri ho ricevuto il suo saggio e l'ho già studiato attentamente. È una delle cose migliori che siano state scritte finora sulla relatività. In ambito filosofico sembra che non sia stato scritto nulla sul tema che anche soltanto vi si avvicini per chiarezza". Il saggio analizza la teoria della relatività nel confronto con le concezioni filosofiche in circolazione, in particolare quella di Lorentz (1904) e le dottrine neokantiane, nella convinzione che ci fossero dati sperimentali e teorici già in possesso della comunità scientifica alla base di questa rivoluzionaria scoperta. È qui messa a fuoco una critica del concetto di realtà, di spazio, tempo e sostanza, che fa emergere la portata epistemologica della teoria di Einstein, eccezionale, per Schlick, se non altro in quanto "ci costringe a svegliarci da un piccolo sonno dogmatico". Sottesa a questa riflessione filosofica è appunto una teoria della conoscenza che riparte dalla critica rigorosa dei "concetti fondamentali della scienza".