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L'incontro con certi autori e con le loro opere assiduamente interpellate talora segna il passo dell'itinerario intellettuale di un grande pensatore. E, come in un circolo ermeneutico, accostandosi alle sue letture si svelano lati inediti dei suoi stessi interlocutori. È quanto accade nel Goethe di Schweitzer, qui tratteggiato in cinque saggi a lui dedicati. Come in una cartina di tornasole, secondo il curatore si riflette in questi testi un "nuovo umanesimo" comune ai due pensatori, che si declina quale appello alla vita unito a una profonda istanza morale, di giustizia. Un'attenzione al senso profondo dell'umanità elaborata da Schweitzer in contrappunto alla massificazione dell'uomo nel Ventesimo secolo, e traducibile in una "filosofia elementare" che "muove dagli interrogativi fondamentali del rapporto dell'uomo col mondo, del senso della vita e dell'essenza del bene". Con essa si rimette in gioco anche il significato di "natura" in Goethe, intesa non come ostacolo all'attività del pensiero, quanto piuttosto vincolo di quest'ultimo all'agire pratico.