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Nel quarto volume, col quale si chiude l'opera, Jedin affronta l'ultimo periodo del Concilio di Trento, caratterizzato da un'intensa attività di politica ecclesiale di diplomazia, e, nello svolgimento, da eventi decisivi come i dibattiti sul sacramento dell'Ordine, sull'Eucaristia, sulla Messa, sul Matrimonio, sulle indulgenze, sul Purgatorio, sulla venerazione dei santi e delle immagini. In questo primo tomo sono seguite le vicende dell'idea della riforma ecclesiale sotto Giulio III e Paolo IV, la riconvocazione del Concilio a Trento per opera di Pio IV, mentre si teme la defezione della Francia dal cattolicesimo al calvinismo. I colloqui di religione a Poissy precedono la nomina dei vescovi francesi inviati al Concilio. Messi del papa cercano di guadagnare alla causa del Concilio delegati tedeschi; un invito viene rivolto, senza successo, alle Chiese cristiane orientali separate. E infine s'avvia il lavoro conciliare, ritardato da controversie tra i rappresentanti delle grandi nazioni. Di alto interesse teologico risultano le discussioni destinate a influenzare secoli di storia ecclesiastica e civile e a conferire un'impronta globale alla liturgia, alla spiritualità, allo stesso costume tipicamente "cattolici". L'esposizione si chiude sullo spettacolo di una gravissima crisi dell'assise con timori di scioglimento, e con la morte degli eminenti cardinali legati Gonzaga e Seripando.