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È possibile per Kierkegaard "innamorarsi umanamente"? Le lettere qui raccolte di Søren Kierkegaard a Regina Olsen, composte in un periodo di circa un anno - dal 10 settembre 1840 al 11 ottobre 1841 -, sono lettere d'amore: "L'amore è più veloce di tutto, più veloce di se stesso", scrive il filosofo. Un amore terreno intriso di "malinconia", in cui già si consuma la fine: come se il sentimento di sproporzione fra l'anima e il corpo fosse il segno di una impossibilità. Una tonalità che nei Diari - annota Gianni Garrera, curatore di questa prima edizione italiana - assume forma più esplicita di "insoddisfazione" portando alla rottura definitiva con Regina: Kierkegaard appartiene innanzitutto a Dio. Queste lettere, conducendo nello "stadio estetico" dell'innamoramento ed "etico" della scelta "seria" del fidanzamento, ci introducono al salto kierkegaardiano nello "stadio religioso".