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Gli anni della Corsia dei Servi coincidevano con i primi anni di pace e i primi esperimenti di una vita civile e religiosa nella libertà: le figure del conflitto, i morti uccisi per strada, le vendette politiche e le giustizie affrettate, pur presenti e tragiche, erano vissuti come in lontananza, rispetto ad un presente che appariva illuminato da una speranza quotidiana nel fare e nel vivere. Padre Davide e padre Camillo erano fratelli maggiori. Convivevano con le nostre incertezze ma sembravano fruire di una grazia speciale, forse quella che il catechismo indicava come frutto dei sacramenti: erano liberi, molto più liberi di noi, era questo forse il segno visibile di quella grazia. Avevano partecipato alla guerra dalla parte che ritenevamo giusta; erano stati e rimanevano antifascisti, ed il loro antifascismo sembrava accordarsi perfettamente con il loro cristianesimo, sembrava anzi in qualche modo dipenderne.La Corsia dei Servi è stata la loro opera, e questo libro ne traccia la storia con grande intelligenza.(dalla Premessa di Michele Ranchetti)