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Il libro documenta, con la pubblicazione delle lettere della corrispondenza fra Eligio Cacciaguerra e don Primo Mazzolari, la storia di una profonda amicizia tra due anime fraterne, in un tempo di grandi tensioni ideali, come quello del secondo decennio del Novecento. È il periodo drammatico della prima guerra mondiale, a cui ambedue i protagonisti del carteggio partecipano: Eligio come ufficiale, don Primo come cappellano militare. Quando l'Italia entra in guerra, Cacciaguerra e Mazzolari risentono del clima patriottico e si schierano apertamente per l'intervento, un interventismo democratico, nel quale ha grandissima parte la cristiana solidarietà con i soldati al fronte. I documenti epistolari vengono collocati nel contesto degli articoli de "L'Azione" scritti dai due corrispondenti, e del Diario di don Primo Mazzolari, testi che svelano la personalità appassionata di questi confidenti spirituali e confortatori dei soldati al fronte. Emerge, come tema di fondo, l'auspicio che, dopo la fine della guerra, si verifichi un rinnovamento della società e anche della politica, che cominci dai cuori rinnovati dalla fede in Cristo.