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Tra la letteratura di tutti i tempi e il cinema esistono delle corrispondenze tecnico-formali "extratemporali" davvero sorprendenti. L'autore ne esamina alcuni casi attraverso l'analisi comparata di opere di scrittori e di registi (Gombrowick-Polansky, Silone-Losey, Callimaco-Godard) e più in generale, attraverso l'individuazione di eventuali possibili equivalenze tra i due linguaggi. Lo studio muove dalla constatazione della crescente integrazione in atto tra le arti e, pur nel rispetto della specificità di esse, guarda alla nozione di "translettura" oggi richiesta dalla contaminazione dei linguaggi e dall'apparire sulla scena della nuova narrativa "global". A riprova l'autore fornisce esempi di letture "filmiche" di scrittori vissuti "dopo" il cinema (tra cui, ad esempio, Cortazar e Palahniuk), ma anche "prima" di esso (tra cui Dante e Pascoli), e di visioni "letterarie" di registi contemporanei (Truffaut e De Oliveira).