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Questo diario illustrato ha accompagnato gli ultimi tumultuosi dieci anni di vita di Frida Kahlo (1907-1954). Scritto tra il 1944 e il 1954, ma tenuto sotto chiave in Messico per quasi mezzo secolo, rappresenta un documento di grande rilevanza per capire la complessa personalità di una donna entrata nella leggenda, sia come artista, sia come modello femminile. Le centosettanta pagine del diario racchiudono l'universo più intimo di Frida - pensieri, poesie e sogni - e raccontano la sua potente visione del mondo, il coraggio con cui affrontò una vita segnata dal tragico incidente dei suoi 18 anni, la tempestosa relazione con Diego Rivera, il più importante artista messicano del '900. Le annotazioni scritte a mano che accompagnano gli acquarelli, stilate nella sua grafia piena, rotonda, con inchiostri dai colori brillanti, accompagnano settanta acquarelli dalle cromie esuberanti, che includono numerosi autoritratti. Il diario di Frida appartiene al genere del "diario intimo", una memoria privata scritta da una donna per se stessa, e non destinata al pubblico. Proprio per questo la sua lettura suscita l'emozione di chi osserva di nascosto l'intimità di una persona che non sa di essere osservata: "un atto di trasgressione, irrimediabilmente carico di voyeurismo" come scrive Sarah Lowe nel saggio critico che accompagna il diario. Il facsimile, riprodotto nella sua interezza, è introdotto dal letterato Carlos Fuentes e include in appendice la traduzione annotata del testo.