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"Accanto a un territorio reale esiste un territorio personale in cui è possibile riconoscersi come in una autobiografia non scritta. Nella successione delle linee, nella disposizione delle costruzioni esistenti e ristrutturate, nella ripetizione delle forme e di certi elementi, nel ritmo dei colori e delle linee, si tracciano dei segni incisi che intagliano lo spazio secondo il disegno di un'idea (...) Il paesaggio costituisce la rappresentazione dello spazio esistenziale di un individuo in cui i luoghi si rivestono di valori, ti presentano racconti e ci aprono finestre di ricordi e di forti emozioni. Parallelamente una foto non è mai una rappresentazione oggettiva della realtà, è il distillato di un'esperienza, è una selezione di ciò che colpisce l'occhio e la mente provocando vibrazioni, memorie, echi, risonanze interiori. 'Le mie Marche' sono una successione autobiografica della terra dei miei amati genitori, della giovinezza, dei luoghi in cui torno di tanto in tanto alla ricerca di relazioni, di fatti di famiglia, di lavoro, di amicizie..." (Aldo Brachetti Peretti)