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Alle porte di Pistoia nasce e si alimenta il laboratorio della Rosa dove si sviluppa la parabola creativa, fatta di passione, tradizione e ossessione per la qualità, ricerca delle antiche specie e tanta sperimentazione. Questi sapienti "stregoni" sono i Barni, una famiglia di vivaisti e ibridatori di rose da cinque generazioni, famosa in tutto il mondo, tanto da diventare con il loro cognome sinonimo di rose da giardino e viceversa. Proprio loro mettono la loro esperienza a supporto di questo fantastico "racconto" ma non solo, il volume infatti è arricchito anche dall'introduzione di Paolo Pejrone Una Rosa è una Rosa è una Rosa è una Rosa, Gertrude Stein dichiarò per questo esempio di perfezione della natura, di bellezza assoluta, carica di simbologie e di mistero, per questa meraviglia che non sopporta aggettivi che la limitano. L'esempio di Rose Barni diventa il filo conduttore di un'Italia del fare, anzi del saper fare, attraverso la pratica di un artigianato colto e sensibile che conserva la sua vocazione umanistica in un attaccamento alle creazioni della "terra madre" anche quando le macchine, i computer e i laboratori di sperimentazione scientifica prendono progressivamente il posto degli utensili tradizionali e delle mani.