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Shin Takamatsu inizia la sua attività nella seconda metà degli anni Settanta realizzando piccole abitazioni monofamiliari per dedicarsi, negli anni successivi, alla progettazione di edifici commerciali, un genere in cui ottenne ben presto grande successo. L'aggressiva originalità delle sue opere permisero a Takamatsu di imporsi nel caotico e concitato paesaggio urbano giapponese e di offrire alla committenza immagini forti e catalizzanti. Nel corso della seconda metà degli anni Ottanta gli edifici di Takamatsu diventano oggetti sempre più frammentati, eccentrici e paradossali, una sorta di robot ingigantiti in cui elementi architettonici altamente tecnologici danno forma a strutture sorprendenti senza riconoscibili coerenze costruttive. Negli anni Novanta la vivacità espressiva di Takamatsu subisce una svolta decisiva, la sua produzione si orienta verso una composizione caratterizzata dall'uso spettacolare di forme geometriche pure che lo porteranno ad esportare la sua opera anche fuori dal Giappone. Il volume, introdotto dai testi critici di Masaru Kawatoko e Waro Kishi, documenta le opere più significative realizzate in oltre quarant'anni di attività.