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Attento, fin alle origini, alla ricerca di Paul Cézanne, e al dibattito dell'Informale da Morlotti a Giacometti alla Richier, Attilio Forgioli propone una immagine nuova, che punta sempre su un tema, su un evento concreto tratto dal reale, ma che poi, progressivamente, diventa spazio simbolico, luogo di aggregazione della memoria. La importante sequenza di 26 dipinti e di un centinaio fra pastelli a olio e disegni, tutti di proprietà del CSAC, permette di ricostruire la ricerca dell'artista, molto importante per la storia dell'arte italiana dell'ultimo mezzo secolo. Una ricerca distante dalle esperienze naturalistiche ed anche dal Realismo Esistenziale della fine degli anni Cinquanta-inizio dei Sessanta, una ricerca originale che, intorno al 1965, propone un nuovo modo di leggere il reale. La pittura di Forgioli è densa di una materia lieve, il colore è spesso freddo, di una assoluta novità rispetto alla tradizione del naturalismo; il pittore infatti vuole raggiungere col colore un sottile equilibrio, vuole creare una forma che sia apparizione, memoria, dunque che vada oltre l'esplicita analisi del reale. Forgioli dunque è certo oggi una delle figure chiave della moderna pittura, capace di rielaborare i modelli del vecchio naturalismo - padano - trasformandone la materia in memoria. Il volume è il catalogo della mostra di Parma (Salone delle Scuderie, 12 marzo - 25 aprile 2011).