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Giovanni Rota nasce a Vigevano nel 1899, si laurea in ingegneria nel 1922 al Politecnico di Milano dove nel 1934 consegue anche la laurea in architettura. Dalla metà degli anni venti intraprende un'intensa attività professionale nella città natale, dove realizza notevoli edifici industriali e civili, dimostrando, oltre che una sicura pratica di utilizzo del cemento armato, una personale e colta vena espressiva. Avverso al Fascismo e critico dei metodi di lotta politica della Resistenza, dopo la guerra si trasferisce a Quito, in Ecuador, dove rimane dal 1947 al 1955, realizzando edifici pubblici e privati e insegnando all'Escuela de Arquitectura della Universidad Central. Dal 1955 al 1957 si trasferisce a Cali, in Colombia, per poi ritornare a Vigevano nel 1957, dove porterà a termine ancora alcune opere, prima di ritirarsi dalla professione nel 1962. Muore a Roma nel 1969. L'attività di Rota si compie lontano dalle sedi e dai modi della formulazione teorica convenzionalmente riconosciuta e proprio per questo permette di tracciare un percorso che rende più complessa la convenzionale retorica della modernità.