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Una mostra che mette in luce l'influenza che ha avuto la cultura egizia su Adriano e il suo riflesso nella grandiosa residenza tiburtina. Si tratta essenzialmente di opere raffiguranti Iside, Antinoo-Osiride, sacerdoti, offerenti; si contano inoltre basi di statue e vasi, realizzati in un'estrema varietà di materiali, dal marmo bianco al bigio morato, dal basalto alla diorite, dal cipollino al rosso antico. La numerosa presenza di immagini di Iside e del suo seguito va considerata nel contesto generale dei rinvenimenti di carattere egittizzante pertinenti alla Villa. Questi includono infatti non solo divinità del pantheon egizio, ma anche tutta una serie di personaggi (sia maschili che femminili) e animali (coccodrilli, scimmie, leoni, sfingi), oltre a decorazioni ed elementi vari di arredo, il cui impiego sembra rispondere in gran parte alle esigenze dettate da un certo gusto per l'esotico, piuttosto che essere interpretati come espressione di vera e propria religiosità. A conferma di ciò si deve registrare la presenza in alcuni dei rinvenimenti connotati da attributi isiaci - in particolare basi di statue o altari e vasi in pietra - di geroglifici privi di significato, di pura imitazione della scrittura egizia.