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La collezione di circa 450 vasi radunata tra il 1830 e il 1860 dall'arciprete Giuseppe Caputi e dal suo erede Francesco Caputi a Ruvo di Puglia è una delle poche raccolte giunte intatte. I materiali in essa contenuti provengono dalle importanti necropoli rinvenute nella cittadina dalla fine del Settecento in poi. Oggi l'intera collezione è proprietà di Banca Intesa, che sta compiendo sul materiale un'importante opera di tutela, studio e valorizzazione, procedendo a puliture e restauri che hanno reso agli oggetti, tutti di altissima qualità, lo splendore originario, pur rispettando in alcuni casi i restauri ottocenteschi. Sono manufatti che rappresentano la raffinatezza, non solo figurativa ma anche culturale, di una ricca società che si identificava con il mondo della grecità e che ne acquistava i prodotti più ricchi e costosi sia dalle officine ceramiche della madrepatria sia da quelle che si erano sviluppate nelle colonie della costa ionica.