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Marlene Dumas è nata a Città del Capo ma vive e lavora in Olanda. Nei suoi trent'anni di carriera ha creato lavori che raccontano soggetti molto diversi e ideologicamente complessi, come l'apartheid, gli stereotipi razzisti, la maternità, la pervasività in tutte le sue manifestazioni, l'amore e la religione, con un'originalità e una libertà espressiva uniche. L'artista si è concentrata sulle pulsioni degli esseri umani e sulle loro emozioni ritraendo la nascita, l'amore, il sesso, la sofferenza e la morte. I suoi lavori portano in superficie ciò che giace profondamente nascosto nei suoi soggetti, dimostrando una spiccata capacità introspettiva, che le permette di cogliere le emozioni dei suoi personaggi. Nonostante l'impietosa rappresentazione dell'inadeguatezza umana, le sue opere manifestano una visione ottimista, capace di far emergere la dignità universale delle persone, protagoniste del proprio destino, soggetti attivi e non vittime passive del fato. La pittura di Marlene Dumas è contemporaneamente mentale, politica e intimista, e si sviluppa attraverso la ricerca di un continuo compromesso tra ciò che viene rivelato e ciò che viene celato, tra il carattere tattile della pittura, l'emotività dei sentimenti e le teorie della rappresentazione.