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Appartenente alla ricca borghesia viennese, sposata felicemente con un avvocato, madre di due figli e apparentemente appagata, spinta dalla noia e dalla routine del matrimonio Irene intesse una relazione con un giovane musicista. Dopo uno degli incontri con l'amante, viene avvicinata da una sconosciuta che comincia a ricattarla. Irene cede sempre più al ricatto, cadendo preda di un'insostenibile angoscia, tra rimorso, timore di essere scoperta e desiderio di confessare... Scritto nel 1910 e pubblicato nel 1920, "Angoscia" è un racconto psicologico, nel quale l'autore mostra tutte le sfumature che animano i sentimenti di una donna adultera, e trascina il lettore, con un linguaggio incantevole, elegante e limpido, nella forza distruttiva del tormento interiore della protagonista. Zweig racconta la storia di Irene Wagner in maniera via via più serrata, in un crescendo di suspense e inquietudine, sino all'inaspettato finale. Profondamente influenzato dalla psicanalisi di Freud e dalla tradizione del racconto della scuola viennese (si pensi a Arthur Schnitzler), la capacità introspettiva di Zweig nell'esporre i profondi turbamenti dell'animo umano trova forse proprio in questo racconto il suo apice.