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"La vera natura del poetare di Luca Canali si traduce in un'incessante sequenza di interrogativi radicati nella mente e condotti alla consapevolezza da un evento casuale. L'esperienza del dolore e la percezione della precarietà di ogni esistenza, la frammentarietà delle apparenze, segnalate dagli elenchi ("io, mia / madre che dorme, il cane / della zitella povera") dichiarano la presenza di un caos che, nonostante ogni sforzo intellettuale, non si trasforma in cosmos. E come difesa dalla conseguente angoscia provocata dall'insignificanza del reale ("fra involucri di profilattici e barattoli / vuoti") non restano che i suoni nella notte o il chiacchiericcio dell'acqua, provocati dalla natura, dagli animali, come pure il sillabare della poesia, che conduce alla luce il gorgo interiore e sottrae l'accadere all'azione divoratrice del tempo..." (dalla prefazione di Giuliano Ladolfi)