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"Questo diario, in forma poetica, della fulminante malattia e dell'agonia e morte di Michele Coco, è un vero e proprio canto d'amore, di riconoscenza e di acuta nostalgia, con accenti di inconsueta intensità. Morte drammatica e resa più grave dal grande valore umano dello scomparso... ... Non si può che restare affascinati da questa poesia potente e limpida, senza infingimenti ed eccessi retorici, di chiarezza assai rara - soprattutto nella poesia contemporanea - e che si svolge sul filo di una raffinata musicalità, espressa in endecasillabi perfetti". (Dalla prefazione di Vincenzo Anania)