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Scriveva Eugenio Montale che "il caso di Hardy è piuttosto raro", perché "non si ha notizia di un prosatore-pensatore che, su altro registro, sia stato tanto poeta-poeta". E in effetti il grande narratore inglese (1840-1928), giustamente famoso per i suoi romanzi (fra i quali "Tess dei d'Urberville" e "Giuda l'oscuro") e i suoi racconti, è stato anche grande poeta e la sua poesia ha avuto un ruolo di primo piano nella formazione di altri grandi poeti di lingua inglese, come Robert Graves, Phiip Larkin, Dylan Thomas e gli stessi Pound e Auden, che ebbe a dire di non poter "scrivere liberamente su Hardy perché una volta ero innamorato di lui", definendolo "mio padre poetico"; e non c'è bisogno di ricordare che questo debito poetico lo confessava apertamente lo stesso Eugenio Montale per i suoi "Xenia" pubblicati nella raccolta "Satura", e che di lui scrisse ancora che sull'importanza della "sua poesia d'amore tutti sembrano concordi. Le liriche in memoria della sua prima moglie sono una delle vette della poesia moderna, e non di quella poesia vittoriana alla quale si sarebbe tentati di ascrivere un poeta già operante nel 1870". Un'ampia selezione di questa sua poesia d'amore viene qui proposta da un suo autorevole specialista, poeta e traduttore, G. Singh, che già ha curato per la Passigli Editori una scelta dal suo vasto poema drammatico "I dinasti".