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"È possibile vedere in "La stagione totale" un'antologia ideale, in senso assoluto, della diversa avventura lirica juanramoniana: vi compaiono i miti verbali ed emblematici (la rosa, l'anima, l'imprendibile stella) che l'accompagnarono dal suo nascere; vi si ode, spiritualizzato, l'antico tono di ballata; vi si trovano esempi di una musica misteriosa e di una lingua assorta, estatica, fatale... La varietà del pensiero lirico è amplissima, ma non si avvertono mai differenze brusche, trapassi repentini di tono, e tanto meno salti: la poesia si svolge secondo ritmi musicali, in ardui ma sempre felici equilibri di suono e idea". Così scrive Francesco Tentori Montalto nella prefazione a questo libro capitale nella storia della poesia di Juan Ramòn Jiménez, apparso nel 1946 e appartenente dunque alla piena maturità dello scrittore, che da lì a dieci anni avrebbe raggiunto la massima consacrazione con l'attribuzione del Premio Nobel per la letteratura. E "La stagione totale" è opera di grande poesia, che rappresenta un ulteriore importante passo - dopo le precedenti raccolte: "Eternità", "Pietra e cielo", "Diario di poeta e mare" - in direzione di quella ricerca di un linguaggio essenziale, ai confini dell'ineffabile, che è forse il dato più alto di questa straordinaria avventura poetica.