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Vanni Scheiwiller (Milano, 1934-1999) ha attraversato la cultura del Novecento, impegnato in esperienze professionali intense per ricchezza e qualità, spesso intrecciate con le vicende personali di poeti e artisti. Punto di partenza e di arrivo nel suo incontro con il mondo dell'arte sono stati rispettivamente Adolfo Wildt, di cui era nipote nonché garanzia di una precoce familiarità con l'arte, e Fausto Melotti, scultore prediletto, a sua volta allievo di Wildt. Il volume, a vent'anni dalla morte, ne ricorda la figura di intellettuale e il talento, focalizzandosi sul suo lavoro di editore d'arte - e anche di poesia - eccentrico e sensibile, e di collezionista, con la presentazione di una ricca scelta di opere raccolte da Vanni e, dal 1980, da sua moglie Alina.