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I marmi antichi e 'all'antica' del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto costituiscono un nucleo di sculture non certo grande, ma selezionato con cura. Quasi tutti vantano un'origine d'eccezione e hanno un'interessante storia da raccontare. Due di essi provengono da Roma e in passato appartenevano alle più celebri raccolte di antichità della capitale: quella avviata, fin dal primo Cinquecento, dal banchiere Bindo Altoviti e quella creata nell'Ottocento dai principi Torlonia. Vi è poi una rara testimonianza statuaria dell'antica Dertona romana, l'attuale Tortona. Da tempo queste opere avevano fatto perdere le loro tracce: gli studiosi le avevano cercate a lungo, invano, e le avevano, infine, date per disperse. A intercettarle e a condurle, tutte insieme, nelle collezioni del museo è stato il fiuto da antiquario di Pietro Accorsi, che di questi marmi aveva capito il valore e che, forse, li aveva persino riconosciuti. Questo studio, che si accompagna a un recente intervento di pulitura e restauro e a un nuovo allestimento espositivo, permette ora di recuperare la loro lunga storia e di presentarla al pubblico.