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Il volume, dedicato all'opera di Corrado Cagli a Roma, teatro principale delle sue gesta, presenta in considerevole parte i più significativi cicli elaborati dall'artista; e affrontando il nodo sulla "difficoltà e disagio" della critica italiana di fronte alla sua opera, dichiara giunto il momento di venire a capo di tale annosa questione interrogandosi, una volta di più, sui numerosi aspetti riguardanti le precoci logiche ideative e linguistiche di Cagli, indiscusso maestro dell'arte italiana e internazionale che dagli anni trenta ai settanta del XX secolo è stato tra i protagonisti più incisivi della scena artistica. L'attenta rilettura delle "Folgorazioni e mutazioni" linguistiche ha l'obiettivo di evitare che incomprensioni, pregiudizi e distrazioni ricorsivamente epocali perpetrino forme di oblio del suo lavoro, come in tempi e per ragioni diverse si sono già riversate perfino sull'opera di geni e grandi artisti come Piero della Francesca, Caravaggio e una quantità di altri maestri dimenticati per secoli, passati alla storia come "anonimi" pur avendo un nome e poi tornati alla considerazione pubblica grazie all'azione ermeneutica di autorevoli studiosi, appassionati e responsabili.