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Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane e della vita stessa, fin dal Cinquecento le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per i giochi di colore, per la lucentezza, per la loro leggerezza. Il volume documenta la nascita dell'interesse scientifico per le lamine saponate, parallelamente allo spunto che esse hanno offerto agli artisti nel lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità, quale simbolo di bellezza effimera, di vanitas. Attraverso dipinti, incisioni, fotografie, nonché locandine e manifesti pubblicitari, viene ripercorsa l'evoluzione di questo soggetto iconografico: da Guido Reni, Fra' Galgario, Jan Brueghel il Giovane, Gerrit Dou, Karel Dujardin fino al Novecento, con lavori di artisti quali Man Ray, Max Beckmann, Giulio Paolini, per giungere a inedite ispirazioni nel campo dell'architettura contemporanea. Una storia esemplare dei legami tra arte e scienza che tocca tutta l'Europa e che riempie ancora oggi di meraviglia.