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Grazie a Corrado Albicocco, che è stato lo stampatore di fiducia di Vedova per quasi trent'anni e che ha reso disponibile la sua collezione di grafiche del maestro, è possibile mostrare e far comprendere quale sia stato il percorso di Vedova nel campo della calcografia nell'ultimo periodo della sua lunga vita. Scrive l'artista in una breve nota: "sono pittore e mi è difficile esprimermi con un'altra lingua. L'incisione, la litografia, sono tutte possibilità. Sono materie ognuna di facoltà genetiche diverse. L'incontro fisico con una materia avviene in ambito di complessa osmosi; un segno sulla pietra, sulla lastra metallica, l'inchiostro o lo scavo sono imprevedibili possibilità". Dunque, l'incisione è una possibilità, un ulteriore mezzo espressivo per raggiungere il ne - comune ad altri mezzi - della creazione e della trasmissione di contenuti, di idee, attraverso la sintesi estrema delle forme in bianco e nero. Fin dallo scadere degli anni Cinquanta Vedova è come rapito dal mezzo grafico, stregato dalla sua magia, da quella strana alchimia di elementi e materie che sono presenti nelle procedure stesse dell'incisione e della stampa.