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L'icona di Santa Maria del Popolo, raffigurante la Madonna con il Bambino, sin dal Tardo Medioevo è stata leggendariamente ritenuta dipinta dall'evangelista Luca, il quale, secondo la tradizione, sarebbe stato il primo ritrattista della Vergine. Il magistrale restauro dell'opera, recentemente concluso, ha portato alla nostra conoscenza una ben diversa realtà storica; sono state infatti scoperte parti di un'iscrizione, occultata con una spessa vernice nera già in tempi antichi. Nonostante il suo stato frammentario, essa è infatti sicuramente riconoscibile come la firma di Filippo Rusuti, uno dei più importanti mosaicisti e pittori romani, attivo tra gli ultimi decenni del Duecento e i primi del Trecento. Il nome di questo maestro appare come sottoscrizione anche nella fascia superiore del mosaico di facciata della basilica di Santa Maria Maggiore, eseguito entro il 1297 e oggi in parte occultato dalla loggia settecentesca che ne distrusse ampie porzioni. Insieme a Pietro Cavallini e Jacopo Torriti, Rusuti fu protagonista della svolta classicista della pittura a Roma nella seconda metà del XIII secolo; dopo il trasferimento del papato ad Avignone, il maestro concluse la sua carriera in Francia al servizio del re Filippo il Bello, con la prestigiosa qualifica di pictor regis.