Tab Article
Nella prima metà del Trecento Siena raggiunse il culmine della potenza economica e del suo sviluppo demografico. S'iniziavano solo a intravedere alcune avvisaglie della crisi che l'avrebbe colpita a metà secolo e nei decenni successivi. In quel momento la città decise di dotarsi di una nuova cattedrale, ampliando grandiosamente quella esistente, ricostruita nel secolo precedente: ciò avrebbe fatto del duomo di Siena una delle chiese più grandi dell'intera cristianità. S'iniziò con un ampliamento della parte posteriore, costruendo nella piana di Vallepiatta un nuovo battistero e prevedendo di far sviluppare sopra di esso due campate di estensione del 'vecchio' duomo. Ma nel 1339, dopo accese discussioni e a maggioranza non amplissima, il Consiglio generale cittadino deliberò di ricostruire interamente la chiesa. Vi si lavorò per più di quindici anni, ma una serie di calamità (la peste nera, la sfavorevole congiuntura economica, i problemi statici che si manifestarono nelle aree già costruite) condusse al fallimento del progetto. La nuova cattedrale rimase una grandiosa opera incompiuta, le cui parti superstiti si stagliano ancora oggi contro il cielo di Siena. Il libro è dedicato all'insieme di questa sfortunata vicenda. E, più in dettaglio, all'analisi del procedere della fabbrica e allo studio del rivestimento lapideo e del corredo di sculture del duomo nuovo. Così facendo, si schiudono di fronte ai nostri occhi pratiche di cantiere innovative, lo speciale status che assunse il capomaestro in quest'impresa, i diversi ruoli dei maestri di pietra.