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Dapprima rappresentati come costretti in una posa immota, afoni e ricchi solo di un "suono muto", i protagonisti del mondo di Liu Ruowang (1977, Jaxian, Cina) sono in realtà degli agitatori di coscienza, degli inevitabili segnali di allarme, di una transitorietà dell'uomo e del mondo che li scuote dalla loro immobilità di materia (il clamore del bronzo, il suono del metallo) e ci trasmette la complessità dell'"essere al mondo". Dalla tragedia e dalla cultura tradizionale emergono i suoni e i significati dei temi di questo scultore che utilizza il grande respiro epico del passato per trascinarci in un ineluttabile presente.