Tab Article
I duchi di Urbino hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti del giardino, luogo fondamentale della vita e dell'estetica della corte, progettando in ogni loro residenza urbana e suburbana splendidi e differenti spazi all'aperto. Questo contributo consentirà di meglio comprendere lo sviluppo di un aspetto culturale che ha posto il ducato urbinate anche in questo campo all'altezza del confronto con le altre corti italiane del Rinascimento. Ci si renderà conto che lo sviluppo dell'idea di giardino è strettamente legata alle diverse personalità dei duchi ma anche delle duchesse che, come nel caso di Leonora Gonzaga o Lucrezia d'Este, hanno portato in questi luoghi l'esperienza di altri centri. II volume intende accompagnare il lettore nella scoperta dei giardini ducali che non esistono più, come quelli di alcune perdute ville pesaresi o l'urbinate giardino di Santa Lucia, ma anche di rilanciare l'attenzione su realtà ancora fruibili come il giardino pensile del palazzo ducale di Urbino o i giardini dell'Imperiale e di villa Miralfiore a Pesaro. Per la prima volta vengono posti a confronto su questo tema alcuni tra i principali centri del ducato, dando vita a un percorso che prende avvio con i giardini di Urbino e di Gubbio, da dove tutto è cominciato, e prosegue con Pesaro, Fossombrone e Urbania; iniziando con Federico da Montefeltro (1422-1482) e concludendosi con l'ultimo duca, Francesco Maria II Della Rovere (1549-1631). Tutti i luoghi considerati hanno offerto il loro contributo alla storia del giardino formale all'italiana, dove la natura, organizzata secondo precisi schemi, restituisce il gusto delle diverse epoche.