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Il futurismo proclamava l'esaltazione della modernità e della tecnica attraverso scelte formali antiaccademiche, in forte polemica con la tradizione. Il tentativo di rinnovamento e di "ricostruzione dell'universo" del movimento incluse varie discipline e, al principio degli anni quaranta, fu pubblicato il manifesto dell'aerosilografia firmato da Renato Di Bosso. Considerate in genere come mezzi artistici distanti dai criteri di sintesi e dinamicità proposti dal futurismo, anche le tecniche incisorie entrarono così nel dibattito artistico riuscendo a esaltare, parimenti alle altre modalità espressive, i principi imposti dal movimento. Per l'adeguata storicizzazione di questo fenomeno, tra i suoi precedenti storici e le ultime manifestazioni dell'attività grafica degli artisti coinvolti, il volume dà conto, attraverso tre momenti tematici, dell'evolversi dell'incisione in Italia tra il simbolismo di ne Ottocento no al secondo conflitto mondiale. La panoramica si completa con le opere di incisori che parteciparono solo brevemente, o condivisero marginalmente, le istanze del movimento futurista, ma che seguirono poi - da Sironi a Carrà, da Viani a Morandi a Martini - autonomi percorsi espressivi.