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Renato Guttuso (Bagheria, 1911 - Roma, 1987) è stato un pittore che, come pochi altri in Italia, si è dedicato con perseverante dedizione e ferma convinzione a ricercare una saldatura tra impegno sociale ed esperienza creativa, persuaso com'era della funzione civile e morale che l'arte poteva assolvere. In piena coerenza con le sue idee artistiche e di militanza politica, non rinunciò mai alla rappresentazione figurativa, mantenendo una posizione assolutamente autonoma rispetto alle correnti dominanti, quali Astrattismo e Informale. Nella ricorrenza del cinquantenario del '68, il volume ripercorre l'esperienza del pittore siciliano attraverso una selezione di opere che spaziano da quelle di soggetto più tradizionale - la natura morta, il nudo, il ritratto - sino alle coraggiose interpretazioni del mondo dei lavoratori e dei vinti e alla rilettura degli avvenimenti di cronaca, in un'epoca che fu di grande fervore. Il volume accoglie approfonditi saggi critici ed è completato da un'antologia di scritti del pittore. Testi di: Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev.