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La selezione di opere di Walter Valentini qui proposta offre la possibilità di ripercorrere il sentiero della ricerca dell'artista marchigiano dal momento in cui, fra gli anni settanta e ottanta, le sue opere abbandonano la superficie distesa della pittura per giungere a manifestarsi con sorprendenti rilievi spaziali e lancinanti scavi materici. L'artista definiva in tal modo una nuova modalità processuale che gli ha consentito di utilizzare ogni materiale - tela, carta, legno, metallo, terracotta e vetro - e qualsiasi procedimento tecnico - la pittura, la scultura, il disegno e l'incisione calcografica - fino a occupare anche grandi spazi con vere e proprie installazioni che risultano stupefacenti nell'equilibrio della loro "aurea misura progettuale". Gli elementi fondanti della sua poetica sono subito evidenti: la cultura artistica del rinascimento, fatta di armonia e di equilibrio; il senso dello spazio e delle proporzioni proprio dell'architettura; le ricerche astratte dei costruttivisti russi e dei grandi maestri dell'astrazione e dello spazialismo; l'esigenza di dare rappresentazione al finire del tempo, al cosmo, alla memoria; la suggestione e la grande sensibilità per i tanti materiali usati. Il contrasto tra il rigore dei suoi segni geometrici e le inattese fratture e ferite della materia configura il senso più autentico di una dualità entro la quale tutto avviene e si manifesta. Le nozioni di tempo e di spazio perdono allora la connotazione di coordinate certe e misurabili, cioè scientifiche, e diventano invece dimensioni interiori dell'anima, in rapporto come sono a un personale immaginario visivo. Presentazione di Massimo Federici.