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Per la prima volta una mostra affronta una pagina importante della storia di Bologna, non solo sociale e civile, ma anche culturale e religiosa. Un tempo ubicate una di fronte all'altra, le confraternite di Santa Maria della Vita e di Santa Maria della Morte sono l'espressione di una risposta concreta alle sofferenze sociali di una comunità. La prima era dedita all'accoglienza dei pellegrini e alla cura degli infermi attraverso l'apertura nel 1275 di un ospedale nel centro della città, mentre la seconda, fondata nel 1336, aveva la funzione di ricoverare e prestare soccorso agli ammalati acuti e, soprattutto, di assistere e confortare i condannati a morte e i carcerati. Attraverso l'esposizione di codici miniati (Matricole e Statuti), vasellame d'arredo delle farmacie dei rispettivi ospedali, reliquiari, argenti degli apparati liturgici, sculture e pale d'altare presenti negli spazi religiosi dei due complessi si possono ripercorrere i culti e le devozioni cui si richiamavano i confratelli per svolgere la loro attività misericordiosa e ospitaliera, raccontando l'impegno dei due sodalizi laici, animati da intenti religiosi e civili, tra Medioevo e Età Moderna.