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"Alberto Biasi. Start up & Environment" presenta l'opera dell'artista padovano - oggi uno dei più noti e quotati artisti ottico-cinetici italiani - da un punto di vista leggermente diverso rispetto alle opere che lo hanno reso famoso, come le "torsioni", in lamelle di PVC o gli "ottico-dinamici" a sovrapposizione di pattern: pur senza dimenticare il suo lavoro più noto, l'accento critico del curatore Marco Meneguzzo è posto su tutta quella serie di opere iniziali e germinali che ben pochi conoscono e sugli ambienti realizzati tra gli anni sessanta e settanta. L'interesse storico di un artista si misura infatti anche dalla capacità di rivelare processi di pensiero diversi da quelli consueti e riconosciuti, soprattutto se - come nel nostro caso - l'artista è molto noto per alcune tipologie di opere. Così, il lettore si troverà di fronte opere di Alberto Biasi che non sempre "assomigliano" all'Alberto Biasi che si conosce: una sorta di "Biasi segreto", dove si riprende una certa iniziale vena dadaista e ludica presente anche nelle ricerche più propriamente ottico-dinamiche, mentre la ricognizione sui suoi progetti ambientali - come Light Prisms del 1962-1967, Orizzontale ellebi del 1967 ed Eco del 1974 - contribuisce grandemente alla conoscenza dell'arte ambientale italiana e internazionale.