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Attraverso le opere dei pittori-soldato, partiti volontari e incaricati di documentare il grandioso scenario del conflitto, emergono i luoghi della Grande guerra, i suoi umili protagonisti e le profonde ferite subite dai monumenti nel territorio, quello del Triveneto, sottoposto a continui bombardamenti. Rappresenta una significativa riscoperta l'opera del pittore Innocente Cantinotti, un disegnatore straordinario che è riuscito a documentare, attraverso nitide vedute panoramiche che si sviluppano a 360 gradi, il teatro delle battaglie (il Carso, il Montello, il monte Grappa, l'Isonzo, il Piave, Vittorio Veneto), ma anche a rappresentare, in tutta la loro drammaticità, le rovine della guerra e a fissare nella memoria il dolore e la solitudine dei prigionieri di diverse nazionalità. Seguono i commoventi disegni dal vero di Michele Cascella, le bellissime litografie di Aldo Carpi, le scenografi che vedute di Achille Beltrame, il più popolare illustratore del tempo, e ancora le opere di Anselmo Bucci, Lorenzo Viani e Italico Brass. Mentre le recenti fotografie di Luca Campigotto hanno saputo rintracciare in quegli stessi luoghi le drammatiche vestigia del conflitto. La rievocazione della figura di Ugo Ojetti, impegnato come tanti altri eroici funzionari nel salvataggio del patrimonio artistico, serve a introdurre la vicenda dei bombardamenti subiti dalla Gipsoteca di Possagno, di cui alcuni bellissimi gessi di Canova rendono, nelle mutilazioni subite, la dolorosa testimonianza.