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Il volume è dedicato a una delle personalità più prolifiche del panorama artistico italiano della prima metà dell'Ottocento: Fortunato Duranti (Montefortino, 1787-1863). Formatosi a Roma presso lo studio dell'abate Domenico Conti, dedicatosi per diversi anni al commercio antiquario e al collezionismo, fu affetto da una malattia mentale che si è espressa in modo flagrante nella sua vastissima produzione grafica, svincolata da precetti accademici e singolarmente vicina alla poetica del Sublime. Curato da Stefano Papetti, uno dei massimi conoscitori dell'artista, il volume oltre a raccogliere gli studi più aggiornati sul maestro, mette a confronto le opere di Duranti con quelle dei grandi artisti del periodo neoclassico con i quali si è confrontato, come Camuccini, Canova e Mainardi, ma anche con gli artisti del rinascimento e del Settecento che Duranti ha studiato, consentendo di inquadrare il contesto storico culturale nel quale si è formato ed ha operato, il suo percorso biografico e naturalmente la sua vasta e articolata produzione. Il volume è completato da apparati biobibliografici.