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Giulio Minoletti (1910-1981) si laurea in Architettura nel 1931, a soli 21 anni, dopo aver annoverato, durante gli studi universitari, esperienze di illustratore e creatore di moda. Al Politecnico di Milano segue un percorso formativo di matrice tradizionalista, ma allo stesso tempo osserva con interesse il lavoro di Le Corbusier o Gropius, mostrandosi un convinto assertore della modernità. La sua lunga traiettoria professionale attraversa due fortunate stagioni, quella degli anni Trenta e quella del periodo della Ricostruzione e si connota per un'insolita poliedricità di interessi: presente in tutte le Triennali dal 1930 al 1957, assistente alla Scuola di Ingegneria del Politecnico di Milano dal 1930 al 1949, attivo nel dibattito architettonico milanese, Minoletti opera senza preclusioni di scala passando dal disegno della città a quello dell'oggetto, con una disinvoltura che è segno di una "versatilità tutta italiana", come osserverà Gio Ponti.