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È sufficiente osservare le sculture di Paolo Spinoglio (Torino, 1956 - Asti, 2002) per sentirne la cruda poesia, per figurarsi l'impegno fisico necessario alla loro realizzazione, per immaginarne l'ideale aspirazione estetica. Ripercorrendo la sua storia personale e professionale, attraverso una ricca selezione di opere accompagnata dalle testimonianze di chi ebbe modo di conoscerlo e apprezzarlo, il volume conduce il lettore alla riscoperta di un artista che amava nascondersi nella forza plastica dei suoi lavori, facendo cosi perdere i propri confini di uomo e di scultore.