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Non v'è dubbio: l'arte si fa sempre espressi della Storia. A volte la anticipa, altre volte vi cammina, come dire, fianco a fianco, in una sorta di ideale condivisione, com'è avvenuto, ad esempio, con il Risorgimento, quando il sogno di un'Italia unita spinse gli artisti a rinunciare a ogni velleità classicheggiante per entrare nel vivo di una battaglia politica che richiedeva la partecipazione diretta all'azione. Ed ecco, allora, gli artisti gettarsi nella mischia della prima linea, fissare i cavalietti sui poggi al di sopra delle battaglie, raccontare per immagini, come moderni fotoreporter, le sofferenze, gli sforzi collettivi, il sangue versato per raggiungere quell'Unità d'Italia di cui quest'anno si celebrano i 150 anni. Molti i convegni e le mostre istituzionali che hanno accompagnato questa ricorrenza, ma tante anche le incomprensioni, le diffidenze che ancora permangono in alcune aree del Paese. Dunque, ben vengano le iniziative volte a rafforzare il principio dell'Unità nazionale, al di là di ogni distinguo territoriale.