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L'elogio della bellezza della città di Venezia è uno dei tratti più noti della città, così come altrettanto diffusi sono le immagini stereotipate "da cartolina", che riproducono i luoghi monumentali della città, infinitamente ripetute. Parrebbe dunque che poco o nulla si possa scoprire della città lagunare così fortemente condizionata dal suo mito. Il lavoro di Renato D'Agostin (Venezia, 1983) mostra invece altre possibilità: svela gli spazi architettonici più noti sottoponendoli a un'analisi in cui i contorni dei volumi sfumano, senza perdere la loro consistenza; le immagini rimandano a una percezione della città che prescinde dalla rappresentazione fotografica del dettaglio. D'Agostin riesce a cogliere, in una città così complessa, "luoghi fotografici" in grado di suscitare emozioni, incanti, sorprese. Il volume accoglie una prefazione di Renata Codello e i testi di Italo Zannier e Chiara Casarin.