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Questa mostra e questo volume intendono testimoniare fisicamente - cioè attraverso l'esposizione materiale di opere e di documenti - un'atmosfera artistica comune a molti paesi europei tra la metà degli anni 50 e gli anni 60. La decisione di non premettere alcun testo critico alla mostra fa parte di una scelta ben precisa: riteniamo che lo spettatore, così come il lettore, possano costruire relazioni critiche tra gli autori e le loro opere partendo da un punto di vista assolutamente autonomo, fornendo così una lettura nuova, rispetto a quelle ormai codificate dalla storia dell'arte occidentale. Analizzando le opere, i fatti e i documenti, sarà quindi possibile una sorta di "ritorno alle origini" per alcuni, e di scoperta di un terreno vergine, per altri. In questo senso, la mostra che qui si propone è la prima a essere concepita in questo modo, e pensiamo possa costituire un coraggioso precedente sia per il pubblico russo che per quello genericamente europeo. Le opere in mostra hanno il solo supporto dei documenti che furono elaborati dagli artisti, e solo da loro, circa cinquantanni fa.