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Partita dal Quattrocento italiano, l'opera di D'Acchille è andata gradualmente recuperando altri momenti storici dell'arte europea approfondendo le motivazioni intime della sua ricerca artistica e prendendo posizione nei confronti della moda delle 'citazioni' che, già negli anni settanta si andava diffondendo in Europa e non solo. All'inizio degli anni ottanta D'Acchille non si trova impreparato al ritorno della pittura e della scultura intesa come confronto con la storia dell'arte. Ed è quindi naturale che egli si riconosca con quel raggruppamento di artisti che, anche se formatisi nel clima dell'avanguardia, non ritenevano sufficiente ricercare a tutti i costi il nuovo, l'inedito o l'inconsueto; e avvertivano invece la necessità di prescindere dalle ideologie e dai programmi che le grandi stagioni delle avanguardie avevano, peraltro coerentemente, esaurito.