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Per la prima volta viene ricostruito in questo volume, in tutta la sua ampiezza e articolazione, lo sviluppo di mezzo secolo di architettura nelle terre di Siena, dall'eclettismo al liberty, dal Novecento al déco, dal razionalismo allo "stile littorio". Accanto a personalità di rilievo a livello nazionale attive nell'area nella prima metà del Novecento, quali Virgilio Marchi (che per dieci anni diresse l'Istituto d'Arte di Siena), Angiolo Mazzoni, Gino Cancellotti, Pietro Porcinai, opera una nutrita schiera di solidi professionisti locali, i quali, sotto il segno di un ineludibile confronto con la tradizione, intrattengono con la modernità rapporti complessi e sottili, talvolta contraddittori. Ne emerge una situazione tutt'altro che univoca, solcata da inquietudini e fermenti, fatta di slanci in avanti e recupero integrale di un passato idealizzato, che getta nuova luce sulla produzione architettonica di un territorio apparentemente poco disposto ad accogliere le novità e quasi prigioniero del suo "sogno medievale".