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Il volume è dedicato all'opera dell'artista francese Yves Bélorgey (1960) di cui vengono presentate una quarantina di opere - acrilici su tela di grande formato - provenienti dalla Galerie Xippas di Parigi. Bélorgey è il pittore che oggi meglio sa interpretare l'architettura contemporanea nella sua apparenza ma ancor più nella sua vera essenza: da più di vent'anni la sua ricerca ha infatti come soggetto gli edifici moderni - dagli apici del Bauhaus e di Le Corbusier alle realtà delle new town e dei grandi complessi delle periferie urbane e, ancora, dei sistemi residenziali o di terziario cresciuti al posto di ancor recenti fabbriche - scelti in quanto rappresentano il riflesso dei cambiamenti sociali e culturali in atto. Queste architetture, rigorosamente dipinte senza figure umane, si impongono per l'impatto immediato, quasi fotografico, tanto che si è parlato dell'artista come di un iperrealista, al limite del foto-realismo. Ad "abitare" queste istantanee è lo spettatore, in un esercizio che fa dell'illusione e del coinvolgimento una delle sue cifre. Il volume accoglie un saggio critico di Pierluigi Cervellati, un'intervista all'artista curata da Didier Semin e apparati biobibliografici, con un breve intervento dell'artista.